Piccole donne e Piccole donne crescono by Louisa May Alcott

Piccole donne e Piccole donne crescono by Louisa May Alcott

autore:Louisa May Alcott [Alcott, Louisa May]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2014-07-25T22:00:00+00:00


2. Il primo matrimonio

Quel mattino le rose di giugno sulla veranda si aprirono più belle e più di buon'ora, rallegrandosi di tutto cuore per la bella giornata senza nubi, come buone e affezionate vicine.

Colorite dall'eccitazione, si dondolavano alla brezza bisbigliandosi fra loro quello che vedevano. Qualcuna faceva capolino dalla finestra della stanza da pranzo, dove era apparecchiato il rinfresco; altre si erano arrampicate fino al piano superiore per sorridere alle sorelle intente ad abbigliare la sposa; altre si dondolavano dando il benvenuto a quanti andavano e venivano per il giardino, la veranda e l'anticamera, e tutte, da quelle in piena fioritura, ai più pallidi e teneri boccioli, offrivano il loro tributo di bellezza e fragranza alla gentile padroncina che le aveva sempre amate e curate.

Meg sembrava lei stessa una rosa quel giorno: tutta la felicità che le colmava il cuore e l'anima sembrava fiorirle sul volto rendendolo ancora più bello e soave, con un fascino molto superiore alla bellezza stessa. Non avrebbe indossato né sete né pizzi, né portato fiori d'arancio. «Non voglio apparire diversa dal solito, o abbigliata in pompa magna oggi», aveva detto. «Non voglio un matrimonio di lusso; voglio intorno a me soltanto coloro che amo, per i quali voglio essere e sembrare quella che sono sempre stata».

Il vestito da sposa se l'era confezionato da sé, mettendo in ogni punto le più tenere speranze e i più grandi e innocenti desideri di un cuore di fanciulla. Le sorelle le avevano intrecciato i capelli, e come unico ornamento, portava qualche mughetto, che era il fiore preferito dal «suo John».

«Non sei affatto diversa dalla nostra solita Meg, ma così soave e bella che ti abbraccerei se non temessi di gualcirti il vestito», gridò Amy contemplandola ammirata, quando fu tutta in ordine.

«E allora sono contenta. Ma vi prego, abbracciatemi e baciatemi tutte, poiché non m'importa del vestito. Anzi, mi piace che questo giorno sia caratterizzato da gualciture di questo genere».

E Meg tese le braccia alle sorelle, che l'abbracciarono tutte con volti radiosi, sentendo che il nuovo amore nulla aveva sottratto agli antichi affetti.

«Ora vado a fare il nodo della cravatta a John. Poi voglio restare un minuto sola con il babbo nel suo studio»; e Meg scese di corsa da suo padre. Poi non si staccò più dalla mamma, seguendola dappertutto; capiva che, nonostante il sorriso sul materno volto, c'era una pena segreta nascosta nel cuore della mamma al volo di quel primo uccellino della nidiata.

Le ragazze rimasero sole a dare gli ultimi tocchi ai loro semplici vestitini. Sarà bene cogliere l'occasione per osservare i leggeri cambiamenti che tre anni di tempo hanno portato nei loro aspetti, poiché quel mattino avevano tutte e tre il loro aspetto migliore.

La sagoma angolosa di Jo si è ammorbidita; ha imparato a muoversi più disinvolta, se non proprio con grazia. I corti riccioli si sono allungati a formare una pesante crocchia, molto più adatta alla piccola testa posata sull'alta persona. Un colorito fresco le ravviva le guance brune, gli occhi hanno una luce soave, e oggi dalle sue labbra non usciranno che parole gentili.



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